Verso la 107ma giornata mondiale del migrante e del rifugiato

“Verso un noi sempre più grande”. È questo il titolo del messaggio proposto dal Papa il 3 maggio scorso in previsione della 107ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 26 settembre. Lo stesso titolo che ha caratterizzato il webinar, in preparazione della medesima Giornata, proposto dalla Delegazione regionale Caritas Sardegna e da Caritas Migrantes e che è stato trasmesso in streaming sul canale YouTube della Caritas regionale giovedì 16 settembre, alle ore 16.00.

Ad introdurre il seminario online il vescovo delegato della Conferenza Episcopale Sarda per i due organismi pastorali regionali, mons. Giovanni Paolo Zedda, il quale nel suo intervento ha voluto richiamare la preghiera contenuta nella parte finale del messaggio del Papa, con la quale si implora la benedizione per “ogni gesto di accoglienza e di assistenza che ricolloca chiunque sia in esilio nel noi della comunità e della Chiesa”.

Due le relazioni portanti del seminario: la prima affidata a Simone Varisco, della Fondazione Migrantes, attraverso cui è stato possibile ripercorrere la storia di questa Giornata, la quale, istituita per la prima volta nel lontano 1914, dal 2019 si celebra ogni anno nell’ultima domenica di settembre. Una giornata che alle origini guardava al mondo delle emigrazioni, una realtà particolarmente significativa per l’Italia che, proprio tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, aveva conosciuto le grandi migrazioni transoceaniche, oltre a quelle dirette in altri Paesi europei e dell’Africa mediterranea.

La seconda relazione, curata da Manuela De Marco di Caritas Italiana, è servita a riconoscere il grande contributo dato dalla Chiesa cattolica rispetto al tema della mobilità umana, anche nella storia recente: un contributo fatto non solo di prossimità nell’accoglienza, favorendo reali processi di integrazione sociale come argine alle spinte xenofobe che ciclicamente emergono anche nel nostro Paese, ma anche come significativo fattore culturale e valoriale, di inclusione e coesione delle diversità in un “noi sempre più grande”, proprio come recita il titolo del messaggio. A coordinare e concludere il seminario online sono stati rispettivamente il delegato regionale della Caritas e l’incaricato regionale di Migrantes, Padre Stefano Messina.

Per il Rapporto dell’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, Global Trends. Forced displacement in 2020, il numero dei rifugiati nel mondo è aumentato del quattro per cento nell’ultimo anno. Nel corso del 2020, infatti, nonostante l’emergenza pandemica (e le conseguenti restrizioni nella mobilità), le persone nel mondo costrette a lasciare le proprie case a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani e avvenimenti che hanno modificato gravemente l’ordine pubblico, sono state 82,4 milioni. Di queste, la maggior parte (pari a 48 milioni) è costituita da sfollati interni, vale a dire spostatisi all’interno del proprio Paese d’origine, mentre i rifugiati in altri Paesi sono 26,4 milioni.

Cifre impressionanti che ci portano a sognare un mondo diverso. Come ci ricorda il Papa nella parte conclusiva del messaggio, non dobbiamo avere “paura di sognare e di farlo insieme come un’unica umanità, come compagni dello stesso viaggio, come figli e figlie di questa stessa terra che è la nostra Casa comune, tutti sorelle e fratelli”.

Raffaele Callia