Verso il 50° anniversario Caritas Italiana: intervista al direttore don Soddu

Don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana

Continua il cammino di riflessione portato avanti da Caritas Italiana in vista del suo 50° anniversario (2 luglio 2021): un percorso segnato dalla pandemia, caratterizzato da nuove criticità e sfide da affrontare come spiega lo stesso direttore don Francesco Soddu, che stamattina ha partecipato all’incontro on line con la Delegazione regionale Caritas Sardegna.

Si è appena concluso un anno difficile, segnato dalla pandemia: quale bilancio?

«Fin dai primi giorni dell’emergenza Covid-19, Caritas Italiana e le Caritas diocesane hanno cercato di rinnovare, adattandolo alle necessità contingenti, il proprio modo di stare accanto agli ultimi e alle persone in difficoltà. Molte le risposte innovative e diversificate, mai sperimentate in precedenza. Ad esempio i servizi di ascolto e di accompagnamento telefonici, o l’ascolto organizzato all’aperto, la consegna di pasti a domicilio e la fornitura di pasti da asporto, in sostituzione o per alleggerire le tradizionali mense, la distribuzione di dispositivi di protezione individuale e igienizzanti, la messa a disposizione di alloggi per i periodi di quarantena e isolamento, i servizi legati all’acquisto e distribuzione di farmaci e prodotti sanitari, i servizi di assistenza psicologica… Una vivacità di iniziative e opere, realizzate anche grazie alla disponibilità di volontari, alla solidarietà da parte di aziende, enti, negozi, supermercati, famiglie, singoli cittadini»

In che modo la pandemia ha inciso nel cammino di riflessione che Caritas Italiana sta portando avanti in vista del suo 50° anniversario?

«Non è stato purtroppo possibile realizzare il Convegno nazionale a Milano, ma stiamo proseguendo nel cammino verso il 50° proponendo nelle forme possibili con occasioni di confronto e di approfondimento a vari livelli, anche alla luce dell’enciclica “Fratelli tutti”, ricchissima di spunti anche per le attività della Caritas. Sono proseguite inoltre, in modalità on line, le iniziative di accompagnamento e confronto con le Caritas diocesane sulle tematiche relative alla formazione e anche alcuni appuntamenti tematici organizzati con focus sulle diverse tematiche e campi di attività»

Quali le linee programmatiche dei nuovi interventi e quali sono oggi le maggiori criticità/ sfide da affrontare?

«Fondamentale, accanto agli aiuti materiali, è stato, è e continuerà ad essere o lo stile Caritas di ascolto e di relazione che aiuta le persone a non avvertire il senso di abbandono, a rafforzare la propria autostima e a trovare il coraggio per andare avanti.  Per quanto riguarda gli ambiti di intervento, in accordo con le realtà diocesane, su indicazione della Presidenza, ci stiamo ora concentrando su: lavoro, hub regionali, servizi caritativi parrocchiali, progetti innovativi per le donne. In pratica verrà dato sostegno alla nascita e all’accompagnamento di start-up di inclusione lavorativa, gestite soprattutto da giovani e rivolte ad altri giovani. Verranno attivati hub regionali con la funzione di ridistribuire sul territorio donazioni varie, specificamente attraverso realtà che favoriscano l’inserimento lavorativo di soggetti appartenenti a categorie svantaggiate. Si darà sostegno ad iniziative parrocchiali destinate alle persone costrette all’isolamento. Infine verrà favorita la nascita di servizi territoriali rivolti alle donne, in alternativa a quelli classici»

Di fronte alle attuali criticità come rafforzare la cultura della carità nei nostri contesti diocesani?

«Il desiderio è quello di essere stimolo affinché tutti, singoli e comunità, possano vivere una reale e appassionata attenzione a chi è nel bisogno e di essere segno di una Chiesa in uscita che prova ad essere lievito anzitutto nelle comunità per “stringere legami di unità, di progetti comuni, di speranze condivise” come auspica Papa Francesco, costruendo insieme un futuro in cui ciascuno può sentirsi parte di un progetto che ha contribuito a scrivere. Il cuore di questa dolorosa esperienza deve dunque essere la fraternità e la solidarietà, con grande generosità ognuno deve portare i valori di umanità, di fede e di carità che possiede per creare comunione. Per risolvere, con uno sguardo globale, crisi tra loro fortemente connesse, come quella climatica, alimentare, economica e migratoria, e progettare un futuro libero da tutte “le pandemie”»

A cura di Maria Chiara Cugusi, servizio comunicazione Caritas Sardegna