Si intensificano gli sforzi della Caritas Italiana per far fronte alle emergenze in Ucraina

Foto di Marijn Fidder, Caritas Internationalis

Una delegazione di Caritas Italiana, guidata dal direttore, don Marco Pagniello, dall’11 al 15 marzo ha effettuato una visita ai Paesi confinanti con l’Ucraina (maggiormente coinvolti nell’accoglienza dei profughi). Insieme agli operatori e ai delegati Caritas erano presenti anche Mons. Benoni Ambarus, Vescovo ausiliare della Diocesi di Roma, ed Elisa Batazzi, del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede, come segno tangibile della prossimità e della vicinanza di Papa Francesco. «Con la nostra presenza – sottolinea don Marco Pagniello – vogliamo ribadire a quanti ogni giorno si prodigano senza sosta per dare aiuti e a quanti stanno pagando sulla propria pelle la follia della guerra che non sono soli».

La prima tappa è stata la Moldavia, dove la delegazione ha incontrato Mons. Anton Coșa e Edward Lucaci, rispettivamente vescovo di Chisinau e direttore di Caritas Moldavia. Si è fatta visita anche agli altri organismi ecclesiali che stanno unendo le forze per dare aiuto ai profughi. In Moldavia la Caritas ha attivato 14 centri di accoglienza che stanno ospitando diverse centinaia di persone a cui offrono assistenza con generi di prima necessità ed ha anche attivato servizi di supporto psicosociale e recupero dello stress, in particolare per famiglie con bimbi piccoli. Inoltre gli operatori e i volontari Caritas sostengono con servizi specifici anche i vari centri di smistamento governativi, assicurando supporto psicosociale, animazione per bambini e preparazione di pasti caldi e si stanno organizzando per interventi di lungo periodo, in particolare per i più vulnerabili. Domenica 13 la delegazione di Caritas Italiana ha partecipato in Romania alla celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Iasi, Mons. Josif Paulet; in questo Paese la delegazione ha visitato il centro di prima accoglienza allestito dalla Caritas diocesana di Iasi a Siret, al confine con l’Ucraina, dove si organizza la prima accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra. La delegazione è poi partita per la Polonia, dove ha incontrato la Chiesa locale e ha visitato i centri di accoglienza Caritas a Przemysl.

Caritas Italiana è in collegamento continuo con le Caritas che sono in Ucraina: Caritas Spes (della Chiesa latina) e Caritas Ucraina (della Chiesa greco-cattolica). Inoltre, Caritas Italiana opera in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internationalis e a supporto delle Caritas dei Paesi confinanti con l’Ucraina, le quali si stanno già adoperando per l’accoglienza delle persone in fuga dalle zone in conflitto.

«La guerra è quando quegli eventi che hai pianificato nel calendario in un istante perdono il loro valore e, come un fantasma del passato di pace, ti ricordano una vita tranquilla. La guerra è come un “mercoledì delle ceneri” che arriva una settimana prima del solito. La guerra è come se sette giorni diventassero un giorno solo. La guerra è un tempo prima e dopo. La guerra è quando le parole “ricordati di essere polvere” si materializzano». Con queste parole don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, è intervenuto (online) da Kiev giovedì 3 marzo, in occasione di un momento di confronto promosso dalla Caritas Italiana e aperto alle Caritas diocesane (presente anche la Caritas diocesana di Iglesias). «In questo momento difficile, c’è un grande bisogno di unità e sostegno. Abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli». All’angoscia per i bombardamenti, le morti e i feriti che, come sempre, vedono coinvolti tantissimi civili si somma anche la preoccupazione per il numero di profughi in crescita che sta cercando di lasciare le proprie case per trovare riparo in altre parti dell’Ucraina e nei Paesi limitrofi. Al confronto (online) del 3 marzo ha preso parte anche Tetiana Stawnychy, Presidente di Caritas Ucraina, la quale da Lviv (Leopoli) ha lanciato un toccante appello: «Vi chiediamo di starci vicino con la solidarietà e la preghiera».

A partire dal 24 febbraio sono iniziate le attività di coordinamento interno della rete delle Caritas diocesane italiane, in particolare attraverso suggerimenti operativi, informazioni logistiche, aggiornamenti. Caritas Italiana ha condiviso informazioni e consigli metodologici negli interventi all’estero e per l’accoglienza in Italia, raccogliendo le diverse richieste diocesane e cercando di fornire risposte precise e tempestive.

Caritas Italiana, insieme a tutta la rete delle Caritas diocesane, sostiene le due Caritas in Ucraina «con aiuti concreti e con un ruolo promozionale, con l’invito anche a riflettere sulle cause della guerra e con costante attenzione alle persone. È inoltre accanto e a supporto delle Caritas dei paesi confinanti, per aiutarle nell’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra». Caritas Italiana supporta varie attività e progetti delle Caritas in Ucraina, fin dal 2014. I filoni di intervento che la Caritas Italiana sta attualmente seguendo sono:

1) coordinamento con il network europeo e internazionale e comunicazione in Italia;
2) supporto agli interventi umanitari in Ucraina;
3) supporto agli interventi umanitari nei Paesi limitrofi;
4) preparazione per l’accoglienza degli ucraini in Italia.

Come si legge in una nota del 5 marzo scorso di Caritas Italiana «i primi progetti di risposta ai bisogni emergenti (appelli di emergenza) definiti da Caritas in Ucraina e dalle Caritas dei Paesi limitrofi per consentire gli interventi emergenziali nelle prime settimane (beni di prima necessità, trasporto sicuro, accompagnamento delle persone in condizione di maggiore sicurezza possibile, accoglienza nei centri Caritas per rispondere ai bisogni primari, supporto psico-sociale) richiedevano inizialmente un impegno finanziario complessivo di circa 5 milioni di euro». Tale impegno, come si legge in una nota del 24 marzo, è cresciuto sensibilmente: lo sforzo richiesto dalle Caritas nazionali in Ucraina e nei Paesi limitrofi per i primi mesi di interventi è di circa 20 milioni di euro, al momento scoperto per più del 50%.

Caritas Italiana ha subito avviato raccolte fondi e, grazie alla risposta solidale di tanti che stanno donando con generosità, ha già erogato contributi a Caritas Ucraina e Caritas Moldova, in raccordo con Caritas Internationalis. Molto importante anche il sostegno di TV2000, del Sir e degli altri media ecclesiali; in particolare Avvenire, Famiglia Cristiana e Vita Pastorale hanno a loro volta lanciato raccolto per Caritas Italiana sulle loro testate.

Da parte della Caritas è inoltre costante il confronto con le istituzioni pubbliche (Ministero degli Affari Esteri, Ministero dell’Interno, Prefetture), con la rete delle associazioni cattoliche e con diversi attori non-governativi italiani.

«I tanti frutti solidali che fioriscono nelle nostre comunità sono preziose occasioni di animazione alla pace ma anche gesti concreti di sostegno e vicinanza, che ci impegniamo a finalizzare al meglio». Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, sottolinea con queste parole – in un comunicato stampa della Caritas Italiana del 9 marzo – la decisione di mettere a disposizione altri 100 mila euro per gli interventi delle Caritas nelle zone di guerra: assistenza umanitaria agli sfollati interni (con aiuti materiali e sostegno psicologico), protezione dei minori in coordinamento con le autorità locali, trasporto in zone sicure, ecc.

«Operatori di Caritas in Polonia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Moldavia – prosegue il comunicato di Caritas Italiana – sono alle frontiere e nei centri di prima accoglienza e hanno anche allestito servizi di trasporto verso i Paesi confinanti e la distribuzione di carte prepagate, perché ognuno possa rispondere in autonomia ai propri bisogni di base acquistando negli esercizi commerciali locali […]. Caritas Italiana continua anche a chiedere con forza l’immediata fine delle azioni militari e resta unita nella preghiera, accanto al popolo ucraino».

 

Interventi umanitari in Ucraina

Il supporto economico, tecnico e materiale di Caritas Italiana sta andando anzitutto a favore degli interventi umanitari promossi dalle due Caritas nazionali ucraine (Caritas Ucraina e Caritas Spes) dove la situazione si sta aggravando, perché la popolazione civile sta diventando un bersaglio sempre più frequente: case, scuole, ospedali e altre infrastrutture critiche sono state colpite con attacchi militari in tutta l’Ucraina.
Sono ancora in corso evacuazioni su larga scala; tuttavia, queste evacuazioni rimangono estremamente pericolose e decine di autobus sono stati rimandati indietro nel corso degli ultimi giorni.
Caritas Ucraina dall’inizio del conflitto ha assistito più di 70.000 persone. Dieci uffici della Caritas nell’Ucraina occidentale (Kolomyja, Chortkiv, Nadvirna. Zhytomyr, Drohobych, Termopil, Chernivtsi, Buchach, Dnipro e Chortkiv) hanno organizzato alloggi pronti ad accogliere 773 sfollati interni per un soggiorno lungo/breve. Dall’inizio della guerra, Caritas Ucraina e i suoi centri locali hanno ricevuto 400 tonnellate di aiuti; 160 tonnellate sono state inviate nelle regioni dove sono attualmente in corso le ostilità.
Caritas Spes sta operando attualmente attraverso i suoi 34 Centri, in collaborazione con le parrocchie romano-cattoliche. Pertanto alle persone assistite da Caritas Ucraina si aggiungono i 71.693 beneficiari che dall’inizio del conflitto hanno ricevuto assistenza da parte di Caritas Spes. Ad oggi, 21.708 persone hanno ricevuto riparo e alloggio e sono stati forniti cibo e beni materiali a 57.021 persone.

 

Interventi umanitari nei Paesi limitrofi

Le conseguenze della guerra sulle persone sono devastanti. Ai 6,5 milioni di sfollati interni si aggiungono i quasi 3,5 milioni di persone che hanno lasciato l’Ucraina per raggiungere altri Paesi. Di questi, circa 1,5 milioni sono minori. Secondo le cifre Onu, la Polonia ha ospitato 2 milioni di ucraini che vanno ad aggiungersi ai tanti profughi già presenti nel Paese, arrivati negli anni precedenti. La Romania accoglie circa 470.000 persone, la Moldavia 350.000, l’Ungheria 270.000 e la Slovacchia 220.000. Altri 141 mila sono arrivati nella Repubblica slovacca, 83 mila in Moldavia, dove sono transitate almeno 350.000 persone. Caritas Italiana è in contatto costante con tutte le Caritas di questi paesi per raccogliere informazioni e fornire loro supporto, tecnico e materiale a favore degli interventi umanitari promossi in loco. In particolare, Caritas Italiana ha già supportato Caritas Moldavia con un contributo di 100.000,00 euro.

 

Accoglienza in Italia

Caritas Italiana ha avviato da tempo un primo monitoraggio puntuale circa la situazione dell’accoglienza sui territori. La rete Caritas, al 10 marzo, ha dato disponibilità per un totale di circa 6.000 posti. Intanto continua l’interlocuzione di Caritas Italiana con le autorità nazionali per definire le migliori condizioni di accoglienza per i cittadini ucraini e per valutare possibili canali umanitari di ingresso, anche di cittadini ucraini al momento bloccati alle frontiere dell’Unione europea. Caritas Italiana sta diffondendo capillarmente alle Caritas diocesane tutti gli aggiornamenti sulle misure di accoglienza e sulle varie disposizioni ministeriali. Inoltre, in questi giorni si sta predisponendo quanto necessario per far giungere in Italia un certo numero di profughi attraverso canali sicuri. In questa prospettiva è stata chiesta la disponibilità gratuita di posti in accoglienza emergenziale all’interno di appartamenti autonomi, strutture diocesane, istituti religiosi e parrocchie. Per quanto concerne la disponibilità all’accoglienza diretta in famiglia si attendono indicazioni puntuali da parte della Protezione Civile, che intende strutturare un sistema, oltre ai Cas e al Sai, di “accoglienza diffusa in famiglia”. Dal 21 al 22 marzo, grazie alla collaborazione con l’ong “Solidaire” e il supporto di “Open Arms”, con i primi “voli umanitari” dalla capitale della Polonia (Varsavia), sono arrivate alcune centinaia di profughi dall’Ucraina in Italia per essere accolti da alcune Caritas diocesane. I “voli umanitari” sono una modalità veloce e sicura promossa da Caritas Italiana per far arrivare in Italia i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Tra le prime persone in arrivo principalmente donne e bambini, che godranno di un permesso di protezione umanitaria temporaneo.

A oltre un mese dall’inizio del conflitto, la Caritas intensifica l’impegno accanto alla popolazione ucraina e rinnova appelli e preghiere perché si fermi subito la guerra. Nei giorni scorsi S.E. Mons Mieczysław Mokrzycki, arcivescovo latino di Leopoli, ha accolto S.E. Mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, che in questi giorni si è recato a Leopoli insieme a don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, ed Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli. “Mi sono recato in questa terra martoriata – ha affermato Mons. Baturi – per incontrare un caro amico e assicurargli vicinanza. Ho constatato le ferite di questa nazione, il senso di paura e precarietà che si avverte quando si attivano gli allarmi nella città, il bisogno di un supporto fraterno per lenire le sofferenze di una popolazione duramente provata”. “Abbiamo voluto far sentire ancora una volta la nostra vicinanza, nella preghiera e nella carità operosa che non si stanca di alimentare la speranza, anche tra le macerie di una guerra”. Così don Pagniello ha incoraggiato don Vyacheslav Grynevych, Direttore di Caritas Spes, e Tetiana Stawnychy, presidente di Caritas Ucraina, a proseguire nella loro incessante azione accanto alla popolazione locale, assicurando il sostegno di Caritas Italiana. Caritas Italiana, come segno tangibile di vicinanza, ha messo a disposizione altri 600mila euro per le Caritas in Ucraina – in particolare in favore di chi sta subendo traumi e disagi psicologici – in Polonia, in Romania e negli altri Paesi impegnati nell’accoglienza, inclusa l’area balcanica. Nel contempo prosegue l’accoglienza diffusa nelle Diocesi che si apprestano anche a vivere un momento di preghiera per la pace durante le celebrazioni della Domenica delle Palme (la proposta di Preghiera per la Pace è disponibile sul sito della CEI www.chiesacattolica.it).

Sul sito della Caritas Italiana è attiva una sezione “Emergenza Ucraina“. Inoltre, sono disponibili schede, foto e video.

Pagina aggiornata all’8 aprile 2022