Incendi in Sardegna. La diocesi di Iglesias vicina alle comunità colpite

La diocesi di Iglesias, con il suo Vescovo Giovanni Paolo, esprime la propria vicinanza alle popolazioni coinvolte negli incendi di questi giorni, in particolare di sabato 24 e domenica 25 luglio. Ad essere colpita più duramente è la diocesi di Alghero-Bosa, anche se le fiamme hanno messo alla prova anche le comunità diocesane di Ales-Terralba (in particolare l’Alta Marmilla), Lanusei (Arzana), Oristano e in parte Sassari.

I danni più gravi si sono registrati a Cuglieri e Scano di Montiferro. Danni importanti anche a Santu Lussurgiu, Tresnuraghes, Sennariolo e in altre località del territorio. Lo scenario che appare a seguito delle fiamme è spettrale: alberi ridotti in cenere, boschi cresciuti nel tempo e bruciati in poche ore. Ai danni ambientali si aggiungono pure quelli che ricadono sul mondo produttivo, spesso costituito da un arcipelago di realtà familiari già messe a dura prova dalla pandemia, costruite con la fatica di anni di duro lavoro.

Ancora non è possibile effettuare una stima precisa dei danni materiali provocati dagli incendi, che appaiono comunque ingenti: aziende agricole, oleifici, birrifici e altre attività produttive andate in fumo. Sono circa 20mila gli ettari di boschi di leccio, sugherete, oliveti, pascoli e colture varie distrutti in poco tempo, oltre a un grosso quantitativo di bestiame andato perduto con danni economici assai consistenti.

La Chiesa tutta in Sardegna non è rimasta indifferente. I Vescovi, in un comunicato stampa pubblicato lunedì 26 luglio, esprimono vicinanza «alle popolazioni e tristezza nel cuore, [lasciando trasparire] un senso di sgomento infinito nel vedere ancora una volta, a causa degli incendi, la nostra gente soffrire e il nostro territorio bruciare». Gli stessi pastori, oltre ad auspicare che vengano accertate le responsabilità, segnalano quanto «sia decisiva una formazione che, grazie al rispetto della creazione, permetta di custodire il mondo che ci circonda come un giardino, secondo il progetto del Dio creatore». Inoltre, ringraziano «tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare le popolazioni colpite: forze dell’ordine e dell’antincendio, forestali e volontari [e incoraggiano] le forze politiche ad affrontare l’emergenza con misure adeguate, scegliendo anche norme legislative che agevolino la prevenzione e scoraggino eventuali attentatori».

La Chiesa diocesana di Alghero-Bosa, in un proprio comunicato stampa, fa riferimento a migliaia di sfollati ed ettari di territorio andati perduti: tante le famiglie «che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per mettersi in salvo dall’avanzare delle fiamme che, in alcuni casi, hanno completamente distrutto i sacrifici di tutta una vita. Stessa situazione per le aziende agricole e per gli allevamenti di bestiame, inceneriti dal fuoco. Da subito si è messa in moto la macchina degli aiuti volontari che ha contribuito, nell’emergenza, ad offrire sicurezza soprattutto alle persone che si trovavano in situazione di estrema necessità».

Anche la Chiesa diocesana di Iglesias non può restare indifferente e fa appello affinché ognuno faccia la propria parte.

Le collette, personali e comunitarie (anche a livello parrocchiale), potranno essere versate sul seguente conto:

DIOCESI DI IGLESIAS – CARITAS DIOCESANA
Codice IBAN: IT 36 M 01015 43910 000000016779
Causale: “Emergenza incendi Sardegna”

Successivamente, la Caritas diocesana inoltrerà le cifre raccolte alla diocesi di Alghero-Bosa.