Nel cuore della notte di lunedì 6 febbraio, nella zona di confine tra la Turchia e la Siria, un terribile terremoto di magnitudo 7,9 ha provocato morte e distruzione. Si contano decina di migliaia di morti e numerosissimi feriti, oltre agli ingenti danni che coinvolgono migliaia di edifici, all’interno dei quali si sta cercando disperatamente di salvare i superstiti intrappolati fra i cumuli di macerie.
La zona coinvolta dal terremoto è molto profonda (circa 20 chilometri) e ampia; alcuni centri in Turchia, infatti, sono difficili da raggiungere sia per i danni provocati alle vie di comunicazione e anche per le condizioni climatiche assai rigide. Le stesse difficoltà si registrano anche sul versante siriano, con l’aggravante delle proibitive condizioni provocate da 12 anni di guerra civile (e dai problemi di sicurezza nel far giungere i soccorsi), dalla conseguente situazione di precarietà che grava sugli sfollati e dal fatto che oltre l’80% della popolazione vive in condizione di povertà.
Oltre al dramma delle molte vite umane perdute a causa del sisma si aggiungono anche i danni provocati ai tanti monumenti ed edifici di valore storico. A Iskenderun, ove risiede una piccola comunità cattolica, la cattedrale latina è ridotta completamente in macerie.
Non sono mancate le risposte internazionali in termini di soccorso immediato, con interventi di protezione civile e forniture mediche, mentre si continua a scavare per salvare vite umane. Da parte sua, la Conferenza episcopale italiana ha deciso lo stanziamento di 500.000,00 euro dai fondi dell’otto per mille, manifestando la vicinanza concreta e il cordoglio della Chiesa italiana, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti.
Tutti siamo chiamati a pregare per le popolazioni colpite dal sisma. La Diocesi di Iglesias, con il suo Amministratore apostolico, il cardinale Arrigo Miglio, esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite. In proposito la diocesi di Iglesias precisa che non sono previste raccolte e spedizioni di beni materiali (alimentari, coperte, medicinali, ecc.) da inviare nelle zone colpite dal sisma e si raccomanda alle Caritas parrocchiali di operare sempre in rete (in coordinamento con la Caritas diocesana) e non da soli. L’aiuto in denaro, coordinato dalla Caritas Italiana, è il modo più semplice ed efficace per far giungere la solidarietà della Chiesa diocesana a quelle popolazioni.
In questa prospettiva, domenica 12 febbraio è stata indetta una prima colletta diocesana rispetto alla quale tutte le parrocchie e i singoli fedeli sono stati invitati a partecipare. Le collette, personali e comunitarie, possono continuare ad essere versate sul seguente conto:
DIOCESI DI IGLESIAS – CARITAS DIOCESANA
Codice IBAN: IT 36 M 01015 43910 000000016779
Causale: “Terremoto Turchia-Siria 2023”
La Caritas diocesana di Iglesias, la quale è deputata a ricevere anche offerte brevi manu presso i propri uffici in via della Decima 4 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00), provvederà a trasferire la cifra raccolta alla Caritas italiana il prima possibile.
Al 28 marzo 2023 sono state raccolte le seguenti offerte:
Euro |
% | |
Parrocchie/Congregazioni/Chiese non parrocchiali | 15.182,35 | 89,4 |
Privati | 1.800,00 | 10,6 |
Altri | 0,00 | 0,0 |
Totale raccolto alla data sopra indicata | 16.982,35 | 100,0 |