Nel corso della loro riunione ordinaria, tenutasi venerdì 21 aprile sotto la presidenza di mons. Antonello Mura, vescovo di Nuoro e Lanusei, i Vescovi sardi hanno nominato don Marco Statzu – a partire dal 15 giugno – nuovo Delegato regionale della Caritas. La nomina è stata effettuata in sostituzione di Raffaele Callia per conclusione di mandato. Al delegato uscente i Vescovi e i direttori Caritas hanno espresso parole di gratitudine per aver guidato lodevolmente la delegazione regionale della Caritas negli ultimi cinque anni, in un periodo delicato e particolarmente impegnativo. Il delegato uscente e tutti i direttori delle Caritas diocesane della Sardegna augurano buon lavoro al nuovo delegato e assicurano la propria collaborazione e l’accompagnamento nella preghiera.
Don Marco Statzu è nato nel 1979, ultimo di quattro figli. È prete della diocesi di Ales-Terralba dal 2004. Ha studiato Teologia a Cagliari e a Roma. Attualmente è direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba, parroco di Sa Zeppara (Guspini), Direttore dell’Istituto Diocesano di formazione teologica “Mons. G.M. Pilo” e docente della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, Direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro. In Diocesi è anche Vicario Episcopale per la formazione del clero, i problemi sociali, la testimonianza della carità. Nell’ultimo decennio ha pubblicato alcune raccolte di poesie.
A Salerno, in occasione del 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, tenutosi dal 17 al 20 aprile, era presente anche una piccola delegazione della Caritas di diocesana di Iglesias, rappresentata dal direttore e da due collaboratori.
Nel complesso ha preso parte una porzione significativa delle diocesi sarde, 7 su dieci, con una ventina di partecipanti tra direttori e collaboratori. Un dato importante per segnalare l’attenzione delle Caritas sarde riguardo alla proposta che Caritas Italiana sta portando avanti nel più ampio scenario di una Chiesa impegnata nel cammino sinodale.
Una proposta che sappia guardare con maggiore attenzione alle povertà e soprattutto alle persone più fragili, raccogliendo l’invito di Papa Francesco ad essere sempre più protagonisti con i poveri e non solo per i poveri; trasformando tutte le attenzioni di carità quotidiane nei nostri territori in azioni di tipo politico nel senso più alto e nobile del termine, ovverosia quella carità che diventa capace di costruire giustizia sociale, alcune volte anche attraverso opere di denuncia che sono di per sé – come è stato ricordato più volte durante il convegno – un annuncio di salvezza.
A conclusione del 43° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, questi gli orientamenti sintetici emersi per un cammino comune:
Prendersi cura. La Chiesa come comunità sanante, con le sue sfide e le sue resistenze; uscendo dall’individualismo e riconoscendo le fragilità esistenti. Come fare? Attraverso una fitta rete e una co-progettazione lungimirante;
L’educazione, come realtà dinamica. Rilevando i bisogni educativi del territorio, in ascolto delle dinamiche intergenerazionali. Come fare? Promuovendo e consolidando collaborazioni istituzionali, sostenendo le necessarie azioni di coinvolgimento nelle prassi educative;
Giovani capaci di sognare. Attraverso un proficuo scambio intergenerazionale; abitando i “luoghi” quotidiani dei giovani e invitandoli ad osare. Come fare? Rinforzando il ruolo pedagogico della Caritas, per valorizzare la persona in modo integrale. Dare ai giovani il loro presente affinché il futuro sia reale (nella politica, nella società, nell’economia, nella cultura, nella Chiesa);
Solidarietà e globalizzazione. Promuovere una solidarietà globalizzata, cambiando lo sguardo e uscendo dalla logica dell’assistenzialismo: pro-vocare azioni, riconoscere i sogni dei popoli. Come fare? Elaborando obiettivi comuni per il cambiamento dello sguardo sulla realtà (attraverso la formazione).
Costruire insieme il futuro. La mobilità umana, l’immigrazione, da considerare come un dato di fatto strutturale, non un’emergenza contingente o un problema da risolvere. Come fare? Lavorare alla costruzione di reti umane sinergiche per formare ad una nuova consapevolezza, oltre l’emergenza; passando dai singoli progetti episodici a processi condivisi e duraturi.
Si leggono in filigrana, fra gli orientamenti emersi durante il Convegno, le parole chiave che da tempo – si potrebbe dire dalla genesi stessa della Caritas in Italia – accompagnano l’esperienza quotidiana di chi opera nell’ambito ecclesiale della testimonianza della carità: l’accoglienza, l’ascolto, l’accompagnamento.
Il giorno 8 Marzo 2023, con la visita alle opere segno, si è concluso il corso base per animatori pastorali delle Caritas parrocchiali della Forania di Iglesias. Erano presenti, per la città di Iglesias, sette persone di quattro parrocchie diverse; una persona di Domusnovas; una persona di Fluminimaggiore e tre persone provenienti dalla Forania di Sant’Antioco (essendo il corso comunque aperto a tutta la diocesi).
L’itinerario formativo si è svolto con cadenza settimanale per un totale di sei incontri; cinque moduli tenuti nei locali del Seminario vescovile e un incontro conoscitivo delle principali “opere segno” presenti in Iglesias: Centro di ascolto “Marta e Maria”, Centro di ascolto “Il pozzo di Giacobbe”, il Servizio di sostegno economico, la Casa di prima accoglienza e il dormitorio “Santo Stefano”, l’Emporio della solidarietà e gli Orti solidali di comunità.
Durante i vari incontri i partecipanti hanno avuto modo di capire meglio che cosa è la Caritas e come opera. Partendo dal presupposto che ogni persona è una storia sacra e proprio per questo è degna di essere accolta, ascoltata e aiutata, si è poi arrivati a scoprire le radici dell’ascolto nella Parola di Dio e ci si è confrontati con alcuni documenti della Chiesa italiana: Evangelizzazione e testimonianza della Carità; Da questo vi riconosceranno (la Caritas parrocchiale) e Lo riconobbero nello spezzare il pane (La carta pastorale). Questi documenti hanno rimarcato come la parrocchia, anche con l’aiuto della Caritas parrocchiale, debba diventare un luogo familiare che aiuta a portare nelle case della gente l’amore di Dio attraverso la testimonianza comunitaria della Carità, facendo in modo che i poveri siano i primi insegnanti: «Prima di essere Chiesa per i poveri, ci è richiesto di essere Chiesa con i poveri e soprattutto Chiesa povera» (Da questo vi riconosceranno, n. 26).
Quanti hanno partecipato al corso hanno avuto modo di conoscere, attraverso alcuni testimoni che già operano nei servizi segno, che cosa è un Centro di ascolto e come si svolge il volontariato. Inoltre, hanno avuto modo di capire meglio che cosa fa la Caritas anche attraverso l’Osservatorio delle povertà e delle risorse, uno strumento che la Chiesa diocesana si è dato per far conoscere a tutta la comunità le varie forme di povertà presenti sul territorio e far sì che si possano programmare, attraverso le risorse presenti, dei percorsi idonei per promuovere un cambiamento di mentalità e di contrasto delle povertà.
Anche l’attenzione ai minori e le persone vulnerabili è stato un argomento sul quale abbiamo avuto modo di riflettere secondo le indicazioni date dalla Santa Sede, da Caritas Internationalis e da Caritas Italiana. Si tratta di temi particolarmente delicati rispetto ai quali bisogna prestare la massima attenzione, soprattutto per la presenza nei vari servizi di persone vulnerabili, facendoci ricordare che chi viene a chiedere aiuto è Cristo stesso che si fa presente attraverso i poveri e gli ultimi.
In conclusione, quanti hanno partecipato hanno espresso un giudizio più che favorevole su tutto l’itinerario e hanno sottolineato che gli argomenti trattati erano poco conosciuti o sconosciuti del tutto. Hanno inoltre chiesto di poter partecipare in seguito ad altri incontri formativi su alcuni argomenti che hanno interessato maggiormente e che non è stato possibile sviluppare (trattandosi appunto di un corso base). Inoltre, hanno auspicato che tanti altri possano partecipare in futuro a dei percorsi formativi per essere davvero più sensibili verso l’accoglienza e il sostegno ai più poveri.
Anche l’équipe che si occupa di formazione in seno alla nostra Caritas diocesana ha espresso un giudizio molto soddisfacente per come è andato l’itinerario. L’augurio è che ai prossimi itinerari formativi molte più persone possano formarsi e coinvolgere di più le rispettive comunità alla testimonianza della carità. Così facendo ciascuna Caritas parrocchiale assume «il compito di suscitare proposte intelligenti ed efficaci volte a favorire la comprensione e l’attivazione del collegamento vitale tra l’annuncio della Parola, la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità; in altre parole si pone al servizio della crescita di una pastorale unitaria e organica tra catechesi, liturgia e carità» (Da questo vi riconosceranno, n. 31).
È in questo modo che la Caritas parrocchiale assume una piena consapevolezza del proprio ruolo pedagogico per la comunità, animandola alla testimonianza della carità.
Aldo Maringiò
Copyright 2021, Diocesi di Iglesias - Caritas diocesana
Questo sito usa i cookie ed è conforme alla GDPR in materia di privacy.
Functional
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.